Osteopatia

Cos’è l’osteopatia?

“Cos’è l’osteopatia? Cosa fa un osteopata/un’osteopata?”.
Queste sono le domande più frequenti che mi vengono rivolte. Ve lo spiego brevemente.

L’osteopatia è una terapia manuale che si basa sul contatto fisico per valutare, diagnosticare ed infine trattare. Il trattamento si baserà su quello che l’esame obiettivo ha evidenziato come disfunzionante, infatti spesso la sintomatologia dolorosa si trova lontano dalla reale causa.

A differenza della medicina tradizionale allopatica, che concentra i propri sforzi sulla ricerca ed eliminazione del sintomo, l’osteopatia considera il sintomo come un campanello di allarme e mira all’individuazione della causa originale della comparsa del sintomo stesso.

L’osteopatia è un sistema di diagnosi e trattamento che, pur basandosi sulle scienze fondamentali e le conoscenze mediche tradizionali (anatomia, fisiologia, patologia, ecc.), non prevede l’uso di farmaci né il ricorso alla chirurgia.

Attraverso manipolazioni e manovre manuali specifiche si dimostra efficace per la prevenzione, la valutazione ed il trattamento di disturbi che interessano non solo l’apparato neuro-muscolo-scheletrico, ma anche cranio-sacrale e viscerale.

Qualora ci fosse una disfunzione, che spesso viene evidenziata dal sintomo di dolore, l’osteopatia vuole permettere al corpo di mettere in atto quei meccanismi di auto-guarigione che ognuno possiede.

I principi dell’osteopatia?

  • Unità del corpo

    Come metodologia olistica (dal greco olos = tutto) l'osteopatia considera l'individuo nella sua globalità. Ciò significa che ogni parte costituente la persona (psiche inclusa) è dipendente dalle altre e il corretto funzionamento di ognuna assicura quello dell'intera struttura.

  • Relazione tra struttura e funzione

    Un corretto equilibrio tra struttura e funzione regala al nostro corpo una sensazione di benessere. Qualora tale equilibrio venga alterato, ad esempio a causa di un trauma, si parla di disfunzione osteopatica, ossia di una restrizione di mobilità e perdita di movimento in una parte del nostro corpo (ossa, muscoli, organi, ecc.).

  • Autoguarigione

    In osteopatia non è il terapeuta che guarisce, ma il suo ruolo è quello favorire la capacità innata del corpo ad auto-curarsi.

  • Trattamento razionale

    Si basa sui tre punti precedentemente elencati.

Indicazioni

L’osteopatia s’indirizza a tutte le fasce di età, da 0 a 99+ anni.

Permette un trattamento efficace e rapido delle più differenti affezioni utilizzando tecniche dolci praticate grazie a gesti precisi e non forzati.

Il suo campo d’applicazione è vasto:

  • Disturbi funzionali del sistema digestivo : disfagia, gastralgia, reflusso gastroesofageo, dispepsie, costipazione, colon spastico
  • Disturbi funzionali del sistema genito-urinario: dolore al ciclo con una causa funzionale, disturbi urinari o prevenzione delle infezioni urinarie recidivanti, sindromi dolorose del perineo
  • Disturbi della sfera ORL: prevenzione di sinusiti e otiti recidivanti, vertigini funzionali
  • Disturbi della mandibola: in relazione a trattamenti ortodontici, bruxismo, dolori dell’articolazione della mandibola (ATM)
  • Disturbi del sistema respiratorio: prevenzione di bronchiti recidive e di affezioni respiratorie di origine meccanica
  • Nel neonato: rigurgiti, coliche, plagiocefalia, agitazione, ecc.
  • Seguire la donna nella gravidanza e nel post parto
  • Lavoro sulle cicatrici

Controindicazioni

Fin quando l’organismo è in grado di attivare i processi di autoguarigione e di autoriparazione, e quindi di ripristinare l’omeostasi corporea e lo stato di salute, i vari tipi di patologie possono essere di competenza dell’osteopatia.

Quando la malattia raggiunge uno stadio tale da provocare danni anatomo-patologici così gravi da impedire i naturali processi autoriparativi, l’osteopatia risulta inefficace.

Il campo d’azione dell’osteopatia è quello della medicina funzionale, pertanto esclude tutte le urgenze mediche: le gravi lesioni anatomiche come fratture, gravi patologie, ecc. che necessitano degli strumenti propri della medicina tradizionale e chirurgia, restano quindi di pertinenza medica.

In tutti gli altri casi, in cui è possibile combattere la malattia favorendo l’attivazione delle difese dell’organismo e i processi di autoguarigione, l’osteopatia consente di recuperare uno stato di equilibrio funzionale senza timore di causare effetti collaterali indesiderati.

Un po' di storia

Il dottor Andrew Taylor Still è il padre dell’osteopatia e il fondatore della prima scuola di medicina osteopatica.

Nacque nel 1828 in Virginia negli Stati Uniti d’America. Still imparò la professione di medico seguendo le orme del proprio padre fin da giovane in qualità di apprendista. Successivamente prestò servizio nella guerra civile come chirurgo della Union Army.

Nel 1870 Still iniziò a criticare la medicina tradizionale e l’abuso dei farmaci. Credendo che i rimedi medici potessero offrire di più al malato, Andrew Taylor Still sostenne una visione differente rispetto a quella convenzionale, sviluppando l’uso del trattamento manipolativo osteopatico a scopo terapeutico.

Still partì dai principi già conosciuti dal Padre della Medicina Ippocrate. Fondò poi una filosofia che pone l’attenzione sull’unità di tutte le parti del corpo.

Still identificò nel sistema muscolo-scheletrico un elemento fondamentale per la salute. Intuì le naturali tendenze del corpo verso l’autoguarigione, dando particolare rilievo alla medicina preventiva, alla corretta alimentazione e al mantenersi in forma.

Il 10 maggio del 1892, Andrew Taylor Still fondò l’American School of Osteopathy.

Morì all’età di 89 anni il 12 dicembre del 1917.

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